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Catalogare i sogni / Stato dell'arte

Uno stato dell'arte.

partire dal presente per immaginare il futuro.

Una raccolta di persone che nel passato e nell'attuale presente hanno provato a catalogare i sogni.

1_The Shape of Dreams

Federica Fragapane & Google Trends, 2018

A visual exploration of Google searches for the interpretation of dreams

La data designer Federica Fragapane insieme a Google News Lab e Google Trend ha cercato di visualizzare come le persone cercano il significato dei loro sogni su Google.

Partendo dai dati di Google, il risultato finale è una piattaforma digitale dove l'utente può esplorare i "sogni" attraverso 4 diversi punti di vista (che corrispondono ai 4 capitoli del progetto):

1. La FORMA dei sogni


2. I MONDI dei sogni


3. Il TEMPO dei sogni



4. Le CONNESSIONI dei sogni



Link: Piattaforma progetto, Behance, Medium


2_Dream Journal

Harsh Singh

Once we wake up we only retain 50% of the dream within the first 5 mins. 
There is no beginning or end of a dream.

Il diario dei sogni nasce come progetto per visualizzare l'esperienza della vita di un sogno. L'idea è di poter tenere traccia dei propri sogni, 
includendone il tipo e mostrando quanto siano significativi durante la veglia di una persona. Il risultato è una visualizzazione in cui le barre colorate indicano il tipo di sogno mentre il numero di pagine illustra la frequenza del tipo di sogno.



Il diario è diviso in sezioni che indicano gli 8 diversi tipi di sogni. L'idea qui è di scrivere il sogno nella sezione corretta. Una volta che un individuo mette la carta nell'acqua la pagina, essendo in materiale solubile, inizia a disintegrarsi e si dissolve in modo tale che il sogno non abbia né inizio né fine. Tutto diventa confuso: le uniche cose che rimangono sono il ricordo offuscato e il tipo di sogno grazie al colore assunto dall'acqua.








3_
Dreamboard

Il database online dei sogni.

Startup italiana che si propone di creare un database online dei sogni, con cui dare un contributo alla ricerca scientifica, attraverso una metodologia rigorosa e replicabile, tutelando al contempo la privacy degli utilizzatori.
E' un diario dei sogni che consente di tracciare, analizzare e registrare i sogni. Tramite l'analisi del monitoraggio del sonno, dei sogni lucidi e degli incubi, suggerisce i loro significati. 




Link: Wired

4_Dream Catalogue

Myroslava Kuts, Festival della Peste! 2020

Sound, Design & Sociologia per esplorare i processi del sonno e dei meccanismi del cervello secondo le prospettive della neuroscienza e delle scienze cognitive.

Dream catalogue è un progetto sonoro con l'obiettivo di ricercare neuroscientificamente e sociologicamente i sogni ricorrenti, o le esperienze accumulate nel sogno, e rappresentarle in paesaggi sonori. I sogni cercati hanno una loro memoria interna basata su episodi onirici precedenti.

L'autrice Myroslava utilizza dati cerebrali (raccolti direttamente per il progetto o attraverso altre ricerche) per creare paesaggi sonori utilizzando molteplici livelli di strutture ambientali, rumori statici, alte frequenze, registrazioni di voci ed ambientali.





Kuts ha scelto di lanciare una call pubblica nei due mesi di residenza virtuale al Festival invitando le persone a condividere con lei una particolare tipologia di esperienza:
- sogni ricorrenti o esperienze accumulate nei sogni
- sogni che hanno la loro memoria interna absata non su eventi della vita reale, ma su sogni precedenti.


5_Electric Sheep Dreams

Rolenzo, 2022

Dove finisco io inizi tu.
I nostri sogni più intimi sono diventati un’unica immagine.
Nello spazio della mente siamo una cosa sola.

50 smartphone che raccontano la vita ed i sogni dei loro proprietari .
Ispirato al libro di Philip Dick"Do Androids Dream of Electric Sheep?" (1968), la cui versione cinematografica dell'82 è il celebre Blade Runner, il libro Electric Sheep Dreams propone dei racconti sviluppati e suggeriti dai telefoni di autori anonimi.

Contesto:
2022: gli Androidi (smartphone) sono ovunque, tant'è che praticamente ogni uomo del pianeta ne possiede uno e condivide con lui ogni sorta di informazione, persino le più riservate e intime. Se questi dispositivi avessero capacità di pensiero autonomo (cosa non troppo distante dalla realtà), cosa sognerebbero? Come ci vedrebbero? Cosa saprebbero consciamente delle nostre vite?


L’Android diventa il narratore onnisciente della vita del “suo umano”, attraverso righe astratte, oniriche e a volte ambigue siamo in grado di definire il profilo strutturato del personaggio, della sua quotidianità e dei suoi pensieri più intimi. Rolenzo indaga quel legame fenomenologico instaurato e manifestato tra la conoscenza meccanica e la coscienza umana. Attraverso questa opera vengono spostati i confini dell’eterna questione sulla distinzione tra uomo e macchina, l’interrogativo adesso è: dove finisce la mente umana e inizia l’androide?

Noi, oggi, siamo solo la matrice dei pensieri del nostro telefono, l’input di origine aperto ad infinite possibilità.



6_Cyber Key to Dreams

Pat Patarnutaporn, 2021-2022

Man mano che diventiamo più colonizzati e sorvegliati dal calcolo, dobbiamo tenere a mente le parti non mappabili, illeggibili, quelle che resistono per loro natura ambigua. E' necessario tenere a mente la libertà intrinseca nel sognare.

Pipeline per generare algoritmicamente immagini di sogni raccolti da grandi gruppi durante la pandemia di COVID. 
I sogni cambiano collettivamente e continuamente. I traumi comuni cambiano i sogni in modi che potremmo non percepire. Ad esempio, l'intensità delle immagini oniriche, un indicatore dell'eccitazione emotiva, è aumentata dopo l'11 settembre in tutti i tipi di sogni in un paese pieno di ogni tipo di sentimento. Questi cambiamenti del sogno comunitario erano visibili solo a livello di popolazione, come cognizione collettiva. Lo stesso prinicipio è applicabile al trauma comunitario del COVID che sta cambiando i nostri sogni. Cosa possiamo immaginare, in che modo questa paura cambia il nostro mondo collettivo interno?

Cyber ​​Key to Dreams cerca di rispondere a questa domanda attraverso un processo di raccolta, mappatura e interpretazione dei sogni a livello collettivo. 
Per ogni sogno inviato verrà restituita un'immagine creata tramite un algoritmo che entrerà a far parte di sculture collettive. Ogni sogno verrà collegato ad altri cercando di capire come gli esseri umani comprendono i sogni computazionali fondamentalmente non interpretabili.










“In this dream I am in the desert, in a sea of material stories, the sand flying and flowing by me as I walk. Each grain is a word, a character, a question. The moon is red, blood-dimmed. I have always walked, and my father and his mother too.”

Il progetto si pone alcune domande come: Cosa si perde quando si calcola un sogno e cosa si trova? Cosa si perde nel collettivo modellato e calcolato, gli strumenti con cui il capitalismo di sorveglianza mappa i nostri tweet, storie, connessioni, sogni? 

Questi sogni e le immagini associate sono stati combinati in sculture collettive, in collaborazione con l'artista Agnieszka Kurant. 


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In un precedente post l'azione del catalogare è stata analizzata attraverso i processi mentali che ci permettono di organizzare i ricordi secondo dei processi di priorità. Grazie a questi processi siamo in grado di creare dei ricordi, catalogati come in un album di fotografie: ogni memoria è una "fotografia" in grado di catturare una persona o un'esperienza attraverso un suono, un'immagine, un odore,... La canzone "When We Were Young" di Adele riprende questo concetto: catalogare i nostri ricordi in un modo che non corrisponde alla realtà ma che ci permettere di riverli incessantemente. You look like a movie You sound like a song My God this reminds me, of when we were young Let me photograph you in this light In case it is the last time That we might be exactly like we were Before we realized We were scared of getting old It made us restless It was just like a movie It was just like a song

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